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parere se chiedere/valutare una diagnosi aspie

Salve a tutti sono una ragazza di 28 anni, nuova del forum e "fresca di conoscenze" circa l'argomento, per questo vorrei un vostro parere.
È da sempre che mi sento fuori dal mondo, nonostante i miei grandi sforzi e l’adattamento, mi sento sempre l’outsider, con me stessa ci sto bene, tra le mie cose , il gap è con il resto e tal volta l’impatto con la realtà per me è stato traumatico.
Un giorno leggendo un articolo circa la sindrome di asperger ho notato molti tratti che mi rappresentavano e approfondendo ho fatto i test di autodiagnosi, ottenendo risultati alti. Il che mi ha stupita e ho approfondito restando basita per le similitudini, nonostante ciò, non so se sottoporlo o meno al terapeuta per non passare da quella che “ si fa le autodiagnosi “.
Quindi vorrei sapere se per vostro parere dovrei esporre questa ipotesi o meno , dipendentemente da questi aspetti , una parte, che cercherò sinteticamente di descrivervi:
da piccola ho sempre avuto la propensione per i giochi logici amo i puzzle, costruzioni, treni, poi scopro la matematica decidendo che sarebbe diventata la mia professione ( e così è stato) nonostante i miei periodi confusionari all’uni.
Parallelamente nel tempo ho avuto molti interessi differenti, che duravano per un bel po’ poi mi scocciavo passando ad altro, rendendomi spesso incostante.
Sono terribilmente dicotomica e ho l’ansia al pensiero dei luoghi nuovi , anche se cerco di spingermi alle novità per quanto possibile .
Il rapporto con gli altri è tuttora difficoltoso non riesco a connettermi nel profondo, e non sempre capisco o so leggere le intenzioni di chi ho di fronte e a volte mi crea non pochi problemi: ho subito bullismo ad ogni età senza nemmeno comprendere le motivazioni, non sono vendicativa e non ho mai gli strumenti per difendermi.
Riesco a parlare degli argomenti che conosco a volte eccedendo o tendenzialmente valicando chi ho difronte, quando me ne accorgo cerco di zittirmi ma di solito è tardi oppure mi sento guardata in modo strano, il che mi manda ai matti non riesco a capire se ho detto qualcosa di strano o non mi sono spiegata o non riesco a decifrare l’espressione banalmente ( mi capita con gli estranei).
Se sono in “modalità “ posso colloquiare in modo tranquillo del più e del meno, modulandomi e sviando appena si tratta di andare nel profondo, ho un muro: in certe occasioni mi infastidisce anche solo la vicinanza di un estraneo o di chi non mi piace, cosa che non mi capita con chi mi sta a cuore con cui divento (forse eccessivamente accudente ). Ho infatti esperienze di dipendenza affettiva, sono stata avvicinata da manipolatori . A volte sembra che non abbia un consistente senso del giudizio cosa che dall’esterno mi viene rimproverata , ma è cose se non avessi una scala una conoscenza pregressa su cui basarmi,quando invece riconosco dei comportamenti “pericolosi” taglio.
Ho avuto attacchi d’ansia e mi capita spesso di avere un accumulo emotivo che sfocia in stati depressivi o reazioni esagerate: faccio il cumulo esplodo e sto male anche per mesi .
Sensazioni sensoriali, oltre ad acufeni che non credo siano interessati sono sensibile alle luci che mi creano emicrania, anche quella del sole, o le luci intermittenti della discoteca mi fanno strano, al contempo vorrei fuggire ma mi immobilizzano . Gli odori forti mi nauseano e alcuni suoni forti aspirapolvere su tutte mi fa sentir male, ma proprio fisico non so descriverlo.
Se siete arrivati fin qua vi ringrazio davvero, spero di non aver divagato eccessivamente o annoiato, attendo nel caso un vostro parere/opinione/consiglio .
Buona giornata
Commenti
Io e te abbiamo molti punti in comune ma io ho altre cose più "bizzarre" : per esempio è da tutta la vita che per autocalmarmi sfarfallo con le mani (non sapevo fosse un sintomo di autismo), ho una particolare attrazione per gli oggetti sospesi (per esempio, conchiglie, farfalle di carta, ecc...), sono sensibilissima alla luce (odio i luoghi super illuminati, mi mettono ansia) ed al tocco (i famosi "grattini" sul braccio li odio! Odio anche se qualcuno mi tocca con un dito!), ho dei rituali che adoro seguire affinché la giornata fili bene (la solita tazzina di tè al pomeriggio, i soliti video su YouTube, ecc... ), sono fissata con i profumi e creme corpo (ne colleziono tantissimi!), a volte mio figlio urla ed io ho bisogno del paraorecchie perché mi fa del male fisico! Vita sociale, zero. Non mi serve poi troppo, ho un'amica e mi basta. Le situazioni sociali all'inizio mi piacciono ma dopo cinque minuti mi siedo in un angolo e contemplo la sala guardando gli altri divertirsi poi vado a casa. Gli estranei mi piacciono perché posso chiedere loro informazioni o aiuto senza per forza dover fare amicizia. Odio l'idea di viaggiare senza avere un piano preciso su dove andare a che ora mangiare, ecc. I centri commerciali mi piacciono ma dopo mezz'ora devo uscire perché rimbambisco. Sono sempre stata considerata come "troppo ingenua". A scuola ero sempre per conto mio od avevo solo un'amica. Sono stata bullizzata ed esclusa moltissime volte, ho sofferto tantissimo per questo...
Da piccolissima ero sensibile ai rumori forti, dormivo solo in macchina, mangiavo solo se guardavo la pubblicità, bevevo il latte solo dal biberon (fino a nove anni), disegnavo per ore ed a due anni già parlavo benissimo ma non camminavo bene.
Spero che la mia piccola esperienza ti aiuti a chiedere il parere di un esperto. :) Intanto ti saluto e ti abbraccio forte. Laura, 32 anni.
Io sono quella della psicoterapia sopra tutto... Non ho scritto male, intendo sopra tutto e non soprattutto.
Occorre sfrondare per me da tutto ciò che possono essere possibili concause. È giusto ed onesto prima di tutto per sé stessi che tutto ciò che può essere integrato lo sia. Ne guadagna la qualità della vita e l'autenticità del proprio essere
Matematica anche io. :-h
In "tre uomini in barca" Jerome racconta di essersi trovato ogni malattia leggendo un manuale di patologia, eccetto però il ginocchio della lavandaia.
Se tu facessi altri tipi di test potresti scoprire la tua personalità, il tuo segno zodiacale o dove abiti. Tutte cose interessanti e forse utili. Soprattutto se non riesci a tornare a casa la sera.
Tutta la nostra concezione della formazione consiste nell'allevare pappagalli che ci rispondano come vogliamo alle nostre domande che gli facciamo e che crediamo abbiano già una risposta. Stiamo inziando a capire che se sommistriamo dei test ci rispondono come vogliamo ed in fondo non si tratta che di compiacerci. Pare che le persone che hanno superato tanti quiz per arrivare professionalmene da qualche parte siano i più vulnerabili. Finiscono per occupare una cattedra poi fanno e ricevono domande. Prepararano test e controllano risultati. Oramai non sappiamo più se facciamo controllo qualità della produzione umana o produzione umana della qualità. Fra poco non esisteranno più gli esseri umani saranno sostituiti dai codici a barre.
Magari un giorno ad ogni nascita si genererà automaticamente qualcosa di unico e speciale. Tipo un animale da compagnia che non appartiene a nessuna specie ed è unico per il suo possessore. Un animale totemico individuale per scacciare vie le generalizzazioni tra le persone. E si risolverà anche l'annoso problema che in troppi hanno le stesso nome. Ci chiameremo tutti allo stesso modo e i soliti nomi li metteremo ai nostri animaletti totemici che porteremo sempre in giro seduti su una spalla.
Quindi può capitare di scoprire che scatta un trigger passando per un metal detector o compilando un test per puro passatempo. Forse dirai: "non l'ho fatto per passatempo, ma volevo conoscermi!" No ti assicuro, se hai compilato un test è perché non avevi di meglio da fare o non avevi obblighi particolari con altre persone. Adesso hai un idealtipo della psichiatria che ti cammina sulla schiena.
I test più indicativi, secondo me, sono quelli in cui il paziente non sa di essere sotto test.
In tanti anni di psicoterapia mi sono resa conto solo a posteriori di essere stata sottoposta a test
Lì non si bara... Lì non può interviene quel bisogno di autocompiacimento (comprensibilissimo) che può esserci rispondendo ad un test con "d'accordo, parzialmente d'accordo, parzialmente disaccordo, disaccordo"
In questo modo non è "controllo qualità della produzione umana" che è il grosso pericolo: dentro o fuori. Appartieni a una categoria o non ci appartieni.
Edit:
Diverso il discorso sui test cognitivi nell'ottica di individuare lo stile di funzionamento.