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Depersonalizzazione e Derealizzazione





Le sensazioni riferite come depersonalizzazione e derealizzazione, non sono allucinazioni ma sentimenti, spesso spiacevoli, che l'esperienza del sè o della realtà circostante non sia vera o sia alterata. Non indicano l'inizio di una psicosi o di insanità mentale. Questo tipo di sintomatologia ansiosa è anzi abbastanza comune (anche nella popolazione generale in situazioni di grande stress emotivo) ed è una risposta fisiologica dell'organismo per richiamare l'attenzione e salvaguardare la psiche.
Diverse sono le forme attraverso cui si manifesta la sensazione di distacco da se stessi (Steinberg, Schnall, 2001), tra i possibili sintomi:
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Né scusa né accusa. Addestrare le competenze, insegnare valori, e-ducare l'Uomo dalla Bestia. La Natura non è una scusa.
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Commenti
"Appoggio la mia mano sulla panchina, ma la ritiro subito: essa esiste. Questa cosa sulla quale sono seduto, sulla quale appoggiavo la mano si chiama una panchina. L'hanno fatta apposta perché ci si possa sedere, hanno preso del cuoio, delle molle, della stoffa, si sono messi al lavoro, con l'idea di fare una sedia e quando hanno finito era questo che avevano fatto. L'hanno portata qui, in questa scatola, e ora la scatola viaggia e sballotta, con i suoi vetri tremolanti, e porta nei suoi fianchi questa cosa rossa. Mormoro: è una panchina, un po' come un esorcismo. Ma la parola mi rimane sulle labbra: rifiuta di andarsi a posare sulla cosa. Essa rimane quello che è, con la sua peluria rossa, migliaia di zampette rosse, all'aria, diritte, zampette morte. Questo enorme ventre girato all'aria, sanguinante, sballottato - rigonfio con tutte le sue zampe morte, ventre che galleggia in questa scatola, in questo cielo grigio, non è una panchina. Potrebbe benissimo essere un asino morto, per esempio, sballottato nell'acqua e che galleggia alla deriva, il ventre all'aria in un grande fiume grigio, un fiume da inondazione; e io sarei seduto sul ventre dell'asino e i miei piedi bagnerebbero nell'acqua chiara."
Ricordo chiaramente il momento in cui mio figlio mi ha detto che a lui a scuola "non lo vedono".
Pensava realmente di essere invisibile, di poter saltellare a suo piacimento in fondo alla classe senza che nessuno lo vedesse .
pian piano ha compreso che non è vero, e che lo vedono.
Io penso fosse una specie di autodifesa : "so che questo comportamento non è accettato in questa società quindi penso che nessuno mi veda".
Sicuramente il mio livello di derealizzazione tocca il 100%, provo tutti gli elementi che hai elencato tranne il dialogo con una persona immaginaria, spesso dialogo con me stesso ma senza scindermi in un altro "individuo".
O forse non me ne accorgo (?)
Ho degli standard:
Camminata normale, stanca, nervosa, rapida, corsa;
Espressione sorridente, interessata, pensierosa, divertita, concentrata, arrabbiata... se devo forzatamente staccarmi da questi standard per interagire con la gente in modo più naturale e fluido succede che perdo l'automatismo e magari risulto "strano", troppo sciolto, troppo rigido o goffo..
Tantissime volte avrei voluto essere trasparente, purtroppo succede il contrario cioè mi sento di troppo sono presente, presentissimo direi ma non dovrei (e non vorrei) esserlo, tutti mi vedono ma non ho uno scopo, mi sento un corpo estraneo, però "Mi Sento" e questo mi fa pensare che che fa parte della derealizzazione..
credo di aver sempre avuto problemi d'identità
fin da bambino sentivo di non appartenere al mio sesso biologico, ero addirittura disgustato dalla mia fisicità maschile
crescendo credo di aver superato questo complesso strettamente fisico, ma a livello identitario no
mi sono anche reso conto che la mia "non identità" non implica che mi identifica con l'altro sesso, mi sento come un alieno sensa genere
forse anche questo deve aver influito nella mia assoluta incapacità di avere una vita completa dal punto di vista sentimentale e fisico con le donne, benchè consapevole di essere etero
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un altro sintomo che ho è quello che mi ha portato a volte a specchiarmi allungo fino a perdere l'identificazione con la mia immagine riflessa
credo che anch'io avrei avuto nella vita meno problemi se fossi nato femmina, dal punto di vista sentimentale non avrei avuto i problemi che ho da maschio, poiché è convenzione sociale il fatto che siano i maschi quelli che dovono corteggiare
tuttavia credo che problemi del genere non li avrei avuti nemmeno se fossi stato una lesbica o un gay, sembra una battuta ma lo dico seriamente