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Capire gli altri

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Commenti
2 - Talvolta guardare film e serie televisive con le stesse caratteristiche dei libri di qui sopra, ma in misura molto minore.
3 - Studiare psicologia, sebbene sia solo alla triennale.
4 - Esporsi a situazioni sociali molto diverse e quindi incontrare tipi umani variegati.
5 - Commettere molti errori nei rapporti umani e nelle situazioni sociali, e sforzarsi di considerare questi errori non manifestazioni di una mia "stortura" irrimediabile, ma piuttosto conseguenze di un'ignoranza a cui avrei dovuto rimediare per patire di meno la volta successiva, quindi "prendere nota" di tutti gli indizi circostanziali che mi consentissero di capire cosa era andato storto.
6 - Dare grande importanza alla comprensione delle persone. Il funzionamento della mente delle persone è un mio interesse intellettuale da un po' di anni, e prima, a causa di un ambiente familiare un po' scombinato, cercare di prevedere le reazioni di rabbia altrui era stato fondamentale per autotutelarmi.
Al di là di uno studio relativamente recente della psicologia (ortodossa e non), che tuttavia è successivo ai primi riscontri che ho avuto, mi sono chiesta spesso come facessi e non nego che la cosa facesse mettere in dubbio anche a me la possibilità della neurodiversita.
Leggendo il forum mi sono data una risposta. Ho visto che lo stesso modo di procedere che ho letto in molti thread che parlano di informatica, o matematica etc... io ce l'ho nell'analizzare le persone. Ho conosciuto un'altra ragazza che ha la stessa modalità.
So capire "come" funzionano le persone, ma spesso però non so capire"perché" funzionano così. E dato che le persone non sono macchine né sistemi operativi, succede che questa "capacità" spesso, invece di essermi utile, mi si rivolta contro.
Siccome capisco come funziona chi c'è dietro la maschera sociale usata nelle interazioni questo non aiuta l'interazione in sé. Solitamente poi non è molto gradito che venga tirato fuori cio che sta dietro la maschera, essere messi a nudo non piace. Figuriamoci poi se vengono tirati fuori nodi e traumi che ci si era dati tanto da fare per nascondere. Non è necessario farlo, soprattutto se non richiesto, eppure lo faccio (convinta anche di aiutare, soprattutto quando lì vedo causa di sofferenza). Oltretutto sbaglio tempi e modi: credo che una cosa preziosa come la conoscenza di sé abbia valore costruttivo solo se raggiunta autonomamente (certo tramite guida ed imput), non se una persona dall'esterno ti mette sotto al microscopio e poi ti da l'esito. Una cosa è come procedo con mr, una cosa come farlo con gli altri, che hanno i loro tempi e gradi di autoconsapevolezza. Lo credo, ma non riesco a farlo. Ci sto lavorando. Anche perché le reazioni che ottengo a breve termine sono al polo opposto delle mie intenzioni. Nella pratica penso sarei una pessima psicologa.
Oltretutto quando accade che sono molto coinvolta dalla persona, questa analisi si incrocia con l'emotività e mi sento scissa: da in lato vedo chiaramente motivazioni e schemi comportamentali (r ciò che vi sta dietro), dall'altro il carico emotivo forte mi impedisce di comportarmi in modo costruttivo. Quindi, quando l'emotività mi si abbassa, mi sento anche in colpa.
Insomma teoricamente avrei un "dono" utile, anche vista la neurodiversita, in pratica, anche a causa della neurodiversita, non so farlo fruttare.
Ma, appunto, ci sto lavorando.
Quello che ha detto Tat, per me vale soprattutto con una persona in particolare.
Cosa si intende per capire gli altri?
Capire il linguaggio non verbale, le intenzioni nascoste, le ambiguità del linguaggio sociale (insomma tutto ciò che attiene alla teoria della mente)?
Capire ciò che sta dietro questo, ovvero i meccanismi profondi che muovono la persona, il sé profondo che sta dietro la maschera sociale?
Entrambe?
Faccio questa domanda perché secondo me sono due cose diverse, che, se prese singolarmente, portano anche a risultati diversi, a seconda che si abbiano abilità/capacità o nel primo o nel secondo ambito.
Grazie.
Poi per me, quando ero adolescente (ma ancora sporadicamente oggi), c'è stata tutta la parte di approfondimento sulle micro espressioni e il linguaggio del corpo. Aiuta a vedere e categorizzare "gli effetti" e per me è molto più semplice che indovinare come sta l'altra persona partendo dalle cause (es: se ho solo l'informazione che tuo figlio sta male, io non so se tu sia infastidito perché devi portarlo dal medico o preoccupato per lui).
Per sintetizzare, libri di psicologia per capire le cause, video sul linguaggio del corpo per riconoscere gli effetti.