Il Balovptan potrebbe a breve entrare in commercio ed essere il primo farmaco per i sintomi nucleari dello Spettro Autistico. Tuttavia, essendo ogni persona nello Spettro diversa, gridare alla cura non solo risulta sbagliato ma anche controproducente
Il mio gruppo lavora da molti anni su ossitocina/vasopressina e loro possibili implicazioni nell´ autismo, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di nuove molecole e nuove strategie terapeutiche. Ci siamo quindi occupati lungamente della farmacologia di molecole attive sui recettori per la vasopressina sia di tipo V1a (come il Balovaptan, oggetto dello studio Roche) che V1b e V2, sia sui recettori dell´ ossitocina (OT)e continua
E´ infatti ormai ben noto che i recettori per la vasopressina (V1A e V1B) presenti nel cervello svolgono delle funzioni molto importanti nel regolare vari comportamenti sociali e cognitivi, e sono oggetto di intenso studio, insieme ai recettori per l´ossitocina, con i quali costituiscono una piccola famiglia. Non è tuttavia ancora stato chiarito quali siano le funzioni specifiche dei vari recettori, in particolare sui comportamenti sociali aggressivi, né tantomeno se e quali recettori possano essere implicati nell´autismo, soprattutto per la ben nota eterogeneità della condizione. Uno dei problemi per mettere a punto una strategia terapeutica con farmaci diretti contro questi recettori, è inoltre il fatto che i recettori svolgono ruoli diversi nei maschi e nelle femmine, nonché nelle diverse età (infanzia - pubertà - vita adulta). Molta ricerca rimane da fare in questo campo!
L´Autismo è molto eterogeneo, quindi è possibile che alcune persone abbiano troppa vasopressina ed altre troppo poca.
Infine, per quanto riguarda i recettori V1a, non bisogna dimenticare che sono recettori presenti non solo nel cervello, ma anche in diversi organi periferici, tra ii quali i vasi sanguigni (dove regolano la pressione arteriosa), il fegato ed il pancreas (dove svolgono un ruolo centrale nel regolare la glicolisi ed il rilascio di insulina e glucagone, ormoni chiave nella regolazione della glicemia). Sarà quindi molto importante avere farmaci attivi a livello del sistema nervoso centrale ma con pochi effetti sugli organi collaterali, per evitare effetti collaterali importanti.
Data di pubblicazione: 2018-02-03 21:00:00
Ultima modifica: 2018-02-03 21:00:00
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