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Trailer

Il mondo ha bisogno di tutti i tipi di mente

 

Sinossi dello spettacolo 

 

Lo spettacolo narra la di una delle più famose al mondo: Temple Grandin

Dalla di ricevuta a 4 anni, allorché il medico suggerì a sua madre Eustacia di internarla in un istituto pensando che la bambina non avrebbe mai  parlato, si passa al periodo della difficile scolastica superiore, allorché il professor Carlock comprende come sfruttare a pieno la  propensione di Temple al pensiero per immagini, per poi trattare il periodo trascorso nel ranch di zia Ann, dove la ragazza scopre il potere rassicurante della stringitrice per mucche che, in seguito, brevetterà trasformandola nella famosa “macchina per gli abbracci” che, a sua volta, le permetterà di affrontare il difficile rapporto con gli altri a cui la obbliga il college.

Il testo mostra poi le difficoltà che Temple incontra lavorando nell' maschilista dei ranch e la sua genialità nel capire il pensiero animale e nel progettare gli impianti di macellazione più umani e più efficienti che siano mai esistiti. Vengono trattati infine i riconoscimenti internazionali che la donna ha ricevuto, le sue pubblicazioni ed i suoi numerosi titoli: oltre ad essere diventata una progettista di impianti per animali famosa in tutto il mondo, la signora Grandin oggi è professoressa associata dell'Università Statale del Colorado, tiene conferenze internazionali sull'autismo, è autrice di diverse pubblicazioni sulla materia ed è stata inserita tra le 100 americane più influenti di tutti i tempi. 

Ma soprattutto, lo script esamina la filosofia che ha caratterizzato da sempre questo straordinario personaggio: il suo rapporto con la vita e la morte, la sua difficoltà nella gestione di un'emotività diversa, le sue straordinarie capacità logiche, le sue problematiche fisiche accompagnate dall'alto senso dell'onore e la sua strenua difesa della dignità anche di chi è diverso, perché come dice lo stesso sottotitolo “il mondo ha bisogno di tutti i tipi di mente”.

L'AUTISMO: UN TEMA IMPORTANTE MA ANCORA POCO CONOSCIUTO

Sulla tematica dell' autismo grandi passi avanti sono stati fatti dalla prima diagnosi del 1938. Spesso, però, alle parole più o meno autorevoli e competenti di luminari ed operatori del settore, ancora oggi stenta a fare seguito un'apertura reale verso le persone che convivono quotidianamente con questa sindrome. 

Sebbene siano nate diverse iniziative per far fronte all'esigenza di un' sociale e scolastica delle persone autistiche, si tratta spesso di eventi sporadici e dei quali usufruiscono quasi sempre solo coloro che, per qualche motivo, sono già interessati alla tematica. 

Spazio Asperger, invece, intende sensibilizzare più persone possibili a questa tematica proponendo un'iniziativa con una forte rilevanza educativa e culturale.  Propone infatti alle scuole o alla collettività (comuni, aziende) un viaggio affascinante, illuminante e costruttivo nel mondo della neuro attraverso un'esperienza teatrale che porta a un'immersione profonda nella vita esemplare e coinvolgente di una delle donne più importanti dell'ultimo secolo.

Sul palco, viene portata in scena la storia di Temple Grandin e la filosofia di vita che ha caratterizzato da sempre questo straordinario personaggio. 

Diagnosticata come autistica a 4 anni, senza speranza di parlare, Temple è riuscita grazie all' e alla costanza della madre e di alcune altre figure chiave della sua vita, a crescere e a raggiungere i più alti livelli di istruzione, fino a diventare un'importante attivista a livello mondiale, sia per quel che riguarda la tutela dei diritti delle persone autistiche, che degli animali. 

Il suo merito principale è stato quello di contribuire all'affinamento di metodologie d' più adatte a supportare le persone colpite dall'autismo. Attraverso lo spettacolo teatrale, accessibile a qualsiasi pubblico dai 7 anni in su,  viene analizzato il suo originale rapporto con la vita e la morte, la sua difficoltà nella gestione di un'emotività diversa, le sue straordinarie capacità logiche, le sue problematiche fisiche accompagnate dall'alto senso del rispetto, nonché la sua strenua difesa della dignità di chi è diverso.

TEMPLE GRANDIN: UNA DONNA CHE HA CAMBIATO IL MONDO

Temple Grandin (Boston29 Agosto 1947) è una delle personalità più famose al mondo affette da autismo.

Nacque in un periodo in cui la sindrome autistica era poco conosciuta. Le diagnosticaronoun danno cerebrale all'età di due anni e dimostrò, fin dalla tenera età, di avere comportamenti diversi rispetto ai suoi coetanei: non parlava, non voleva essere toccata, urlava improvvisamente per motivi sconosciuti. Uno specialista consigliò a Eustacia Cutler, sua madre, di rinchiuderla in un istituto perché, tanto, non avrebbe mai interagito. 

La donna, però, non si perse d'animo e preferì percorrere altre

Iscrisse la figlia in una scuola materna per con problemi psichici dove, grazie al suo duro ed al supporto degli insegnanti, a quattro anni Temple iniziò a parlare. 

Da quel momento, nonostante le difficoltà che aveva nel rapporto con gli altri compagni e nella comprensione di materie astratte quali l'algebra, il percorso scolastico di Temple Grandin non si fermò più. Alle scuole superiori, un professore riuscì a scoprire che il di quella ragazzina così particolare, ragionava solo per immagini.

Temple aveva bisogno di vedere le cose, per capirle. 

A differenza degli altri, però, una volta che osservava attentamente qualcosa non se lo dimenticava più. 

E da questo, derivava la sua genialità. 

Grazie al pensiero per immagini, infatti, Temple riusciva a progettare perfettamente un oggetto meccanico perché lo vedeva ancor prima della realizzazione in modo estremamente dettagliato. 

Un'altra dote che il pensiero per immagini le conferiva, era quella di capire perfettamente il comportamento animale tanto che Temple diceva di trovarsi meglio con le bestie che con le persone.

Nel 1970, nonostante le fosse ormai stata diagnosticata chiaramente la sindrome di Asperger, Temple Grandin conseguì una laurea in psicologia al Franklin Pierce College.

Avendo però la vocazione di lavorare con il bestiame, nel 1975 prese una seconda laurea in zoologia all'Università Statale dell'Arizona e completò poi il dottorato di (sempre in zoologia) presso l'Università dell'Illinois nel 1989.

Da lì, grazie ai suo progetti per la macellazione “indolore” del bestiame ed ai suoi articoli in materia di allevamento, iniziò ad essere molto conosciuta.

La sua fama ebbe un ulteriore balzo in avanti dopo che Oliver Sacks la descrisse nel suo “Un antropologo su Marte”, il cui titolo riprende la definizione che la stessa Grandin dà circa il suo modo di sentire le persone neurotipiche.

Negli anni, la Temple Grandin è arrivata a disegnare più di metà degli impianti di macellazione degli Stati Uniti.

I suoi progetti sono stati esportati in Canada, Europa, Messico, Australia, Nuova Zelanda e molti altri paesi del mondo.

E' diventata docente di Scienze Animali all'università del Colorado ed i suoi sono entrati nella classifica dei best seller del New York Times.

Hanno parlato di lei i più importanti quotidiani del mondo e a sua volta ha scritto articoli su molte prestigiose riviste americane (quali Time, People e Forbes).

E' stata inoltre il soggetto di un della Horizon (BBC) e di un della HBO (2010) diretto da Mick Jackson interpretato da Claire Danes.

Il Time l'ha infine inserita nella lista delle 100 persone più influenti al mondo nella categoria “Eroi”.

Oggi, Temple Grandin tiene conferenze in tutto il mondo ed è considerata un'importante attivista sia del in tutela dei diritti degli animali che del movimento dei diritti delle persone autistiche.

Di fondamentale importanza, per l'autismo, è stata la sua invenzione della cosiddetta “macchina degli abbracci”. Quest'ultima è una struttura (diffusa oggi in tutto il mondo) che permette alla persona autistica di abbracciarsi da sola, regolando l'intensità e la pressione della stretta.

Il risultato di quest'azione è un senso di calma e serenità che aiuta il soggetto ad affrontare meglio la vita di tutti i giorni. 

Temple Grandin, inoltre, ha avuto il grande merito di presentare al mondo il punto di delle persone Asperger, contribuendo all'affinamento delle metodologie di intervento volte a supportare le persone con questa sindrome.

LO SPETTACOLO: COME SI ARTICOLA

Il testo teatrale è strutturato in modo da far entrare lo spettatore attraverso una porta (l'unico elemento scenografico fondamentale) nella vita di Temple. 

In questo varco immaginario che lei attraverserà più volte durante la narrazione, scorrono le epoche della vita della ragazza che (insieme agli altri personaggi) mostra al pubblico ogni difficoltà, ogni dolore ma anche ogni vittoria che ha ottenuto. 

E' lei stessa, ormai adulta, che introduce il pubblico alle sue vicende ponendo un quesito: se le persone autistiche sostituiscono il sentire con il capire, sono davvero in grado di amare? 

A seguire, la storia fa un salto indietro e riparte dalla prima diagnosi di autismo che fu fatta a Temple quando aveva 4 anni. 

Allora, il medico suggerì a sua madre, Eustacia, di internarla in un istituto pensando che la bambina non avrebbe mai parlato. 

Si passa poi al periodo della difficile formazione scolastica superiore, allorché il Professor Carlock comprende come sfruttare a pieno la propensione di Temple al pensiero per immagini, per poi trattare il periodo trascorso nel ranch di zia Anne, dove la ragazza scopre il potere rassicurante della stringitrice per mucche. Questa, in seguito, diventerà la famosa “macchina per gli abbracci”, tanto osteggiata dal Preside della sua università. Per poter tenere quel macchinario nella sua stanza, Temple combatte e deve farsi forza anche nei difficili anni trascorsi nei ranch, a contatto con cow boys sessisti ed arroganti che vogliono impedirle di fare il suo lavoro.

La struttura circolare dello spettacolo termina poi com'è iniziata: Temple, ancora una volta adulta, risponde, assieme agli personaggi, al quesito iniziale: “è vero che le persone autistiche non conoscono l'amore?”

La risposta sta nel loro modo diverso di amare, di cui il mondo ha bisogno, perché, al di là delle facili omologazioni a cui la società vorrebbe sottoporci, ognuno di noi è prezioso e porta ricchezza grazie proprio alla sua diversità.