Uno scapolo viene ucciso nel suo appartamento che aveva trasformato in una piccola garconnière. Mentre le indagini proseguono, un uomo e una donna si incontrano sul luogo del delitto. Davanti ai loro occhi si presenta una sagoma di gesso.
Lui, introverso, oppresso dalla rabbia e dall’ansia, scultore e amministratore dello stabile, lei misteriosa, intrigante e piena di sé.
E’ una commedia, che vive dei suoi personaggi, dei loro caratteri, che più diversi non potrebbero essere, delle loro manie, tic, ossessioni e del gioco che tra loro si viene a creare. Un meccanismo perverso di seduzione? Plagio? Complicità forse? I colpi di scena sono molti e i due personaggi ci conducono in un misterioso balletto, in un clima che oscilla tra il comico e il grottesco, il poetico e talvolta l’assurdo; fino a quando sprofondano in un vortice creato da loro stessi e dal mondo di valori e stili di vita che hanno abbracciato, dal quale solo il colpo di scena finale ci farà uscire.
La regia intende restituire al testo di Manfridi la capacità straordinaria di indagare due personaggi
complessi e fuori dall’ordinario come quelli di “Una stanza al buio” e di farlo senza dimenticare humour e ironia; scene e musiche daranno un apporto fondamentale a questo viaggio dei due universi, opposti e talvolta complementari di cui sono portavoce i personaggi di questa pièce.”